[teatro-canzone]

A due anni quasi esatti da quella Monastier flagellata dal maltempo, con lo spettacolo salvato in extremis al chiuso: “Io vissi d’Arte, Treviso”. Un omaggio quasi obbligato per G, che si rivelò – diciamocelo – uno dei momenti più intensi di un periodo in cui già tante cose transitavano all’orizzonte. Il racconto delle vite e delle arti di Arturo Martini, Goffredo Parise, Giovanni Comisso, Giuseppe Berto, passando per il genio di Gino Rossi sempre recluso a Sant’Artemio (ancora oggi, sì). Un commovente e disinteressato tributo ai grandi Artisti del territorio. Che – diciamocelo di nuovo – avrebbe desiderato uscire da Treviso, ma si sa: di questi tempi è già difficile esportare il nazional-popolare; non parliamo di ciò che aspira ad andare un filo oltre.

Invece, a volte ritornano: grazie al coraggio di SolCo Cooperativa Sociale, che nella rassegna “Robe da Mati” affronta il tema della disabilità psichica e della possibile riabilitazione attraverso il lavoro. Alla Loggia dei Cavalieri, nello spirito del teatro-canzone, si alternano letture, monologhi e canzoni, creazioni di G e gioielli altrui.

Loggia dei Cavalieri
Via Martiri della Libertà, 48
31100 Treviso